sabato 2 novembre 2013

C'è stato un tempo lunghissimo in cui scrivevo tutto quello che mi capitava e tutto quello che sentivo.
Scrivevo tutto, per fermare le emozioni, i pensieri, le lacrime, le risate. Come temessi altrimenti tutta quella vita potesse scivolare via, sparire per sempre nell' oblìo. Scrivevo perchè pensavo sarebbe arrivato un giorno in cui quei momenti sarebbero finiti e mi sarebbero mancati e così io avrei potuto invece rileggerli e ricordarmi. Esorcizzavo la paura scrivendo.

Non lo sto più facendo. Non sto scrivendo di noi. Potrei farlo. Potrei scrivere dello stupore, della tua voce, di come sei arrivato inaspettato, dei nostri discorsi, di quando siamo sdraiati sul tuo letto dalle lenzuola nere e tu mi abbracci da dietro, delle terme, dell'aver fatto l'amore tutti i giorni per un mese e di come tutti i giorni per un mese mi sembrino pochi con te che ti terrei dentro per sempre, delle paure che frenano, della mia prima volta al giapponese in porta ticinese, delle litigate, della voglia, del tuo farti spazio dentro di me ogni giorno di più.
Di quella prima birra all'Arco che mi pare un secolo fa e di come sono cambiata io e come stiamo cambiando noi. 

Potrei scrivere un sacco di questi nostri pochi mesi. Potrei scrivere per ricordarmi un giorno di come stavo bene con te.

Invece non lo scrivo. Ma tu vedi di restare.